Ci sono diritti fondati su princìpi di derivazione costituzionale che devono essere garantiti a tutti i lavoratori. Un lavoro senza diritti rende il lavoro una merce, diritti universali rendono il lavoro un fattore di benessere e di crescita. Qualunque lavoro si faccia, in qualunque modo si svolga la propria attività, qualsiasi contratto si abbia, questi diritti saranno sempre riconosciuti e accessibili.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto di scegliere i tempi e i modi della propria genitorialità senza subirne pregiudizio alcuno sul piano del rapporto di lavoro.
I congedi devono essere realmente universali anche attraverso l’esercizio della contrattazione collettiva.
Tutti i lavoratori che a causa di una disabilità o di una malattia di lunga durata subiscano una limitazione all’esercizio della propria attività hanno diritto a misure tecnico organizzative che consentano l’accesso al lavoro e lo svolgimento della prestazione lavorativa.
Il lavoratore deve poter esercitare il diritto al ripensamento nel caso in cui il contratto attribuisca poteri di modifica unilaterale al datore di lavoro o al committente riguardo la prestazione dovuta.
Tutti i lavoratori hanno diritto all’accesso, alla gratuità e durata ragionevole delle controversie in materia di lavoro; all’effettività della tutela attraverso il reintegro in caso di licenziamento illegittimo e, in genere, a misure risarcitorie congrue e dissuasorie dei comportamenti illegittimi.
Tutti i lavoratori hanno la possibilità di organizzarsi liberamente, di negoziare e di ricorrere ad azioni collettive per la tutela dei propri interessi sindacali e professionali.
Tutti i lavoratori hanno diritto ad essere tutelati contro il ricorso al lavoro nero come reato penale e verso chiunque organizza e utilizza l’attività lavorativa mediante violenza, minaccia, intimidazione o sfruttamento.